Kiki è il nome di una giovane strega alle prese con la propria crescita, uno dei quei personaggi bellissimi che Miyazaki racconta in uno dei suoi lavori.
Quando Kiki si trasferisce in una città completamente sconosciuta trova aiuto in una giovane fornaia che le dà la possibilità di scoprire ed entrare in contatto con le sue risorse e le capacità. Si tratta di un percorso bellissimo di crescita, scoperta e contruzione di una nuova identità.
"Kiki", il nostro laboratorio di bakery: sperimentare per crescere.
Non potevamo che partire da qui per uno dei nostri progetti di laboratorio!
“Kiki, consegne a domicilio” è il nome del Laboratorio di Bakery proposto da Fiori d’Acciaio con il coinvolgimento di Fabrizio di Salvo.
Si tratta di uno spazio pensato per i ragazzi dai 12 anni in su.
L’obiettivo del laboratorio è proprio quello di prendere parte a un processo di creazione che permetta di mettere in campo le proprie risorse e a scoprirne di nuove.
Attraverso la preparazione di impasti e prodotti da forno, l’attività del
laboratorio introduce diversi elementi:
la sensorialità,
la manualità,
la sperimentazione,
la creatività e
la condivisione.
Cronache da un laboratorio
Lo scorso maggio abbiamo organizzato il primo incontro di questo laboratorio di Bakery e vorremmo condividere qualcosa in più su questa bellissima esperienza.
Lo straordinario Fabrizio di Salvo, nostro maestro e guida in questa attività di panificazione, ha accolto un piccolo gruppo di partecipanti con la dott.ssa Eugenia Cassandra. Questa volta hanno deciso di farci fare un viaggio bellissimo proponendoci di preparare la focaccia.
I ragazzi sono arrivati in sede, c'è fermento. Alcuni si sono fatti accompagnare, altri sono arrivati da soli in sede o con uno dei nostri tirocinanti. La stanza è stata allestita e tutto è predisposto.
Il gruppo si è riunito intorno a un grande tavolo preparato per l’occasione e il maestro ha raccontato l’attività prevista illustrando gli ingredienti e gli strumenti disposti sul piano, invitando tutti ad esplorare gli ingredienti attraverso l’olfatto, il tatto e la manipolazione. Si percepisce un po’ di tensione per l’inizio dell’attività, ma gli ingredienti disposti sul tavolo aiutano a creare un punto di attenzione condivisa da tutti.
Il primo passaggio è stato pesare la farina con una piccola bilancia analogica e a turno sono state riempite le ciotole della quantità prevista per fare due piccole focacce ciascuno. Il lievito è stato poi sbriciolato sulla farina ed è stata aggiunta l’acqua per amalgamare il composto.
Prima con l’aiuto di un cucchiaio e poi con l’aiuto delle mani, piano piano l’impasto ha cominciato a trasformarsi. Viene richiamata
l’attenzione dei vicini e del maestro per cercare di capire quale sarà la consistenza giusta. In effetti la consistenza particolare dell’impasto ha stimolato molta curiosità, creando un momento di esplorazione della materia: i ragazzi si sono divertiti a giocare con l’impasto che ha ricordato loro il gioco con il das e con lo slime!
Le esperienze sono state diverse: che succede se aggiungo altra acqua? e con la farina? Le mani sono ricoperte di impasto e ciascuno lavora per modulare la consistenza del proprtio composto tra stupore, imbarazzo e chiacchiere.
Fabrizio segue con cura i passaggi di ognuno e commenta stimolando tutti in modo carino ma puntuale.
Durante i vari step della preparazione si sono creati piccoli momenti di collaborazione: c’era chi distribuiva le ciotole, chi assisteva i compagni nel pesare la farina, chi si proponeva come sperimentatore di ogni nuovo passaggio.
Quando l’impasto ha raggiunto la consistenza desiderata, le ciotole sono state ricoperte con la pellicola trasparente su cui ognuno ha scritto il proprio nome e sono rimaste a riposare per il tempo di un’ora circa di lievitazione.
Questo è stato il momento dell'attesa, della conoscenza e delle chiacchiere. Dopo aver pulito lo spazio è stato proposto di giocare a un gioco da tavolo che ha catturato l’attenzione dei ragazzi ed è stato accolto con molta vivacità. Questo tempo ha permesso di creare un ulteriore spazio di condivisione strutturato intorno ad un’attività diversa ma in continuità con la dimensione del gioco e della socialità.
Passato il tempo della lievitazione gli impasti sono stati ripresi ed è stato possibile osservare la loro trasformazione: la scoperta attraverso i sensi e la manipolazione ha permesso loro di sentirsi partecipi in prima persona al processo di creazione.
Piano piano il tavolo viene riapparecchiato per riprendere la preparazione della focaccia; nel riavvicinarsi alla propria ciotola lasciata a riposare sono tutti molto sopresi e soddisfatti di ritrovare l’impasto cresciuto e lievitato.
Fabrizio prende il proprio impasto e mostra come bisogna procedere: bisogna ungersi le mani di olio e con l’aiuto di un po’ di farina si deve impastare con movimenti circolari molto precisi. Il maestro è molto attento a seguire ognuno in questa fase e si procede seguendo il giro del tavolo come nei passaggi precedenti. Mentre tutti i ragazzi lavorano all’impasto, gli operatori oliano le teglie.
Con un piccolo forno sono state cotte le prime due focacce che, ancora calde, sono state
assaggiate con grande piacere. I ragazzi hanno poi preparato le teglie con i propri impasti ancora crudi per portarle a casa e cucinarle, con grande soddisfazione del lavoro fatto insieme.
Tutti i ragazzi si sono mostrati entusiasti dell’esperienza e desiderosi di ripeterla, fantasticando di poter preparare anche dolci e proponendo possibili ricette!
Ci è piaciuto cosi tanto che vogliamo rifarlo
Entrare a contatto con gli ingredienti e la materia prima e partecipare attivamente alla preparazione del composto hanno permesso di prendere parte a un processo di creazione che tiene in sé la cura e la creatività.
La guida di un maestro “esperto” e la collaborazione con il gruppo dei pari hanno
permesso di prendere parte a un’attività nella quale ognuno ha potuto sentirsi competente e rispecchiato nelle proprie capacità e risorse. La presenza e il contenimento di psicologi e psicoterapeuti ha permesso di creare un ambiente accogliente e pensato per tutti, sottolinando aspetti di socialità ed emotività sane.
Trasformazione e gioco sono parte fondamentale del processo di crescita che ci accompagna durante tutto l’arco della vita. Attraverso il gioco diventa possibile sperimentare e sperimentarsi all’interno della relazione e attivare processi di profonda trasformazione, di procedere con fiducia
nella scoperta di sé e degli altri.
Come osservava Donald Winnicott:
“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell'essere creativo che l’individuo scopre il sé.”
Qui tutti i dettagli per i prossimi appuntamenti del nostro Bakery Lab
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